da PILLOLAROSSA
Un riassunto delle puntate precedenti. Chi da’ il via ai CC in via Tolemaide? Il ruolo della *Legione straniera* e i para’ dei cc a GenovaG8. La formazione dei reparti. Check Point Tolemaide? I guai della Folgore. La stampa pon pon. Il quarto uomo: il mondo e’ piu’ piccolo del retro di un defender. Una foto. Un’inchiesta virale.
======== Riassunto: ======================
Tra luglio e agosto di quest’anno avvengono un paio di fatti mediatici curiosi: il primo e’ un attentato ridicolo (fallito attentato, per essere precisi). Un secchiello di diluente, che non esplode, viene rivendicato con un tomo di 12 pagine e nel paragrafo degli inneggiamenti viene speso il nome *Carlo Giuliani*.
Prima notizia per giorni 2. Dappertutto.
Questo popo’ di evento *nasconde* la piu’ clamorosa figura di merda fatta da forze di polizia della galassia a memoria d’uomo (i funzionari della diaz che fanno scena muta davanti al giudice sulle *prove* falsificate).
Il secondo fatto e’ la comparsa in contemporanea su TUTTI i mezzi di informazione stampa e TV di una non notizia: esistono dei filmati dei ROS, che nessun giornalista ha potuto visionare, in cui si vedrebbe Carlo in giro per genova il 20 Luglio, che guarda, osserva quello che succede.
Pazzesco.Carlo diventa ora un black bloc (qualsiasi.cosa.questo.significhi). La notizia galleggia un altro paio di giorni tra le notizie di apertura di tutti i TG.
I filmati nessuno li ha visti, la *notizia* non e’ verificata, ma tutti dicono le stesse esatte cose. Con piu’ o meno lo stesso rilievo, con le stesse parole.
Scrivo di getto http://italy.indymedia.org/news/2002/08/69676.php in cui dico: *Cari giornalisti dei miei coglioni, perche’ invece di passare veline non indagate un po’ di vostro su tutte le stranezze che circondano il caso Giuliani? A partire da una misteriosa pallottola che non si sa dove sia finita?*. Per farla breve, avanzo dei sospetti, specie sui periti.
L ‘unico della categoria che batte un colpo (a modo suo) e’ Giacomo Papi di Diario che si adonta, e si scoccia perche’ deve disturbare ancora una volta i Giuliani. Per chiedere a loro se quello che scrivo io e’ corretto. Pensa te! http://www.diario.it/cnt/notizie/indymedia3.htm
I Giuliani non lo sanno, ovviamente, ma sulla stampa ne avrebbero da dire, e ogni dubbio e’ legittimo. Cosi’ dicono.
Papi dovrebbe ottimizzare gli sforzi… forse poteva avvicinarsi alla verita’ con meno fatica (e disturbo per gli altri) andando a porre domande direttamente al perito della pallottola, quel Torre che e’ di casa a Diario http://www.diario.it/cnt/articoli/inchieste/articolo281.htm . Insistendo magari avrebbe concesso udienza, sapete come sono i periti… le cose te le dicono anche, ma devi insistere, e comunque un’idea te la fai. Mah!
(thx a *…* e GGSAM per la dritta). Comunque non demordo e, facendo tesoro dei consigli del nuovo avvocato di Placanica (qui c’e’ tutto da rifare), ricomincio da capo a ragionare.
http://italy.indymedia.org/news/2002/08/72869.php
Sempre per farla breve, qui ho un colpo di culo. Metto i booleani giusti sul database giusto con le keywords giuste e trovo che la catena di comando dei carabinieri in P.zza Alimonda ha un segno distintivo: La Somalia.
Erano in Somalia. Il Ten. Col. Truglio e il Cap. Cappello, diretti ufficiali superiori di Placanica in P.zza Alimonda, erano in Somalia durante le brillanti operazioni *umanitarie* che tanto scalpore avevano provocato negli anni ’90 … al punto da far parlare di scioglimento in toto la folgore e i para’ con annessi e connessi: torture, violenze alla popolazione, commerci privati, nonnismo, razzismo e fascismo ostentati. Nei diari del Maresciallo Aloi si parla di loro, e di altri che mi suonano… .
I comandanti di Placanica sono del Tuscania, il corpo d’elite dell’arma dei carabinieri, quello da cui provengono i GIS, per intenderci.. Hanno una storia alle spalle.
Folgore!
…Tres pollos, bolos peludos
tres peludos bolos pollos
si me buscas yo me enrollo
con lo que tengo formo rollo …
Orishas – 300 kilos
Mi viene fame e continuo.
======== Fine Riassunto ===================
Chi da’ il via ai CC in via Tolemaide? Partiamo da li’, da dove inizia la sequenza che porta alla morte di Carlo. Genova, Via Tolemaide, 20 Luglio 2001. Pomeriggio.
Due sono i momenti salienti: le prime cariche da via Invrea contro il corteo (solo i cc) che dopo ripetuti tentativi scemano, e poi la seconda carica, cui partecipa anche la ps. Anzi, a dire il vero e’ quasi tutta di ps tranne il plotone iniziale che e’ formato da cc. Ora compaiono gli idranti e gli autoblindo. Durante questa seconda carica, il plotone dei cc in cui e’ Placanica tenta con una manovra di accerchiamento di spezzare il corteo, e in questa circostanza nascono i fatti di p.zza Alimonda.
Se prendete il video di Ferrario vedrete chiaramente come ad un certo punto si cambia tattica. Dallo scontro frontale (per far arretrare un corteo che non puo’ fisicamente arretrare cosi’ in fretta) si punta a tagliare di netto la testa (alcune migliaia di persone) in una operazione sgangherata, presuntuosa e folle dal punto di vista dell’ordine pubblico. A meno di non voler massacrare fisicamente migliaia di persone in una logica militare.
Se stiamo alle deposizioni dei funzionari di PS alla Commissione parlamentare abbiamo questo:
ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
Ero responsabile di un centinaio di carabinieri. Quando erano circa le 16,30 stavamo facendo ritorno ai mezzi lasciati in prossimità della Fiera, avevamo riunito il gruppo dei carabinieri: era giunto sul posto un tenente colonnello che, preposto al loro comando, coordinava le varie squadre. Aveva fatto un appello,perché il personale era abbastanza esausto.
E poco dopo:
Ho saputo dopo, poiché prima lo ignoravo, che quelle due famose camionette erano una del capitano, mio diretto interlocutore nel comando dei carabinieri, e l’altra del famoso tenente colonnello citato prima, che era il coordinatore. … Il capitano stava con me, era il responsabile diretto di quel gruppo, mentre il tenente colonnello coordinava, immagino, più gruppi e quindi andava a verificare.
Quindi se coordinava piu’ gruppi, coordinava quasi certamente anche quello che ha fatto la prima carica contro il Carlini da via Invrea, si tratta delle stesse unita’ nello stesso contesto spazio-temporale.
L’*appello* di Truglio viene fatto nell’unico momento in cui e’ stato possibile farlo, cioe’ nella pausa tra la prima serie di cariche dei cc e la seconda ondata con gli idranti. Cosa avra’ detto ai propri uomini? Non lo sappiamo, ma sappiamo quello che succede subito dopo: ovvero la manovra per tagliare il corteo.
Sia come sia, il povero vicequestore Lauro si deve essere morso la lingua, se poco dopo precisa: io l’ho chiamato « appello», ma in realtà egli è venuto a verificare la condizione dei carabinieri: se vi erano feriti, se tutto era in ordine, se qualcuno aveva bisogno di qualcosa ed era – io credo – un compito importante.
Senza dubbio, fondamentale. Umani questi ufficiali! … piu’ caricano… piu’ ne prendono e meno ottengono, gli hanno appena bruciato un blindato, gli hanno messo un cartello con scritto *chiuso* sul parabrezza, hanno scritto *we are winning* sulla fiancata di fronte alle TV del pianeta intero… e il Ten. Col. avrebbe detto: Come va’ ragazzi? tutto bene? qualcuno vuole bere qualcosa? avrete qualcosa da raccontare alla ragazza, eh, birbanti!
Neppure un’indicazione, secondo Lauro, un mezzo-ordine, un atteggiamento da tenere, uno scopo da raggiungere, una cazziata. Vabbe’.
Giulietto Chiesa forse vede la scena… in G8/Genova – Einaudi pag 33-34 descrive cosi’ (siamo nello stesso contesto spazio temporale):
Guardo con attenzione il comandante del drappello. Si e’ tolto il casco. Non mi sembra che sia gia’ arrivato a 40 anni. Molto stempiato, atletico, nero di capelli, accento meridionale (forse e’ proprio il Cap.Cappello, che e’ di Palermo, oppure Truglio – nota mia), capelli ricci e radi. Grida come un ossesso, ed e’ comprensibile la sua eccitazione. E’ evidente che si sente un condottiero. Poi gli si scarica la batteria del radiotelefono e perde i contatti con il comando. “Dammi il tuo, testa di cazzo!” grida ad un sottoposto, che pero’ non ce l’ha. Allora decide di farne a meno. “Avanti compatti, battete sugli scudi! Tu, coglione, guarda a destra.”
In http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/www.misteriditalia.it trovate le audizioni di Lauro e Fiorillo in cui potrete verificare che Truglio gira come un moscone, sempre vicino alle jeep. Il Cap.Cappello invece e’ sempre col plotone. Dice Lauro.
Avanzo un legittimo sospetto, Truglio ha molto a che fare con quello che e’ successo quel venerdi’ pomeriggio: e’ quello che doveva dare il via (cosa significa altrimenti *coordinare*?), e siccome tutti abbiamo visto che qualcuno a un certo punto ha dato *i* via…. fate voi..
Se c’e’ qualcuno che crede che il via a Truglio sia stato dato dal funzionario di ps a norma di legge… e’ pregato di accomodarsi di la’, al reparto dove le marmotte incartano la cioccolata. Uno dell’elite del Tuscania non prende ordini da un vicequestore aggiunto. Semmai, se e’ democratico, interroga col sopracciglio su eventuali obiezioni, in assenza delle quali si procede. E la forma e’ salva.
I *via* (per via intendo la partenza per uno scopo prestabilito con un piano preordinato) ai plotoni di cc in quel contesto sono stati almeno due: quello che ha impedito al corteo del Carlini di arrivare alla fine del percorso autorizzato, il primo. E poi quello che ha avviato la bella operazione di tagliare in due il corteo, da cui nascono i fatti che portano alla morte di Carlo.
Io darei un occhio di Bruno Vespa per sapere cosa ha chiesto il magistrato a Truglio. Le risposte mi interessano meno, le domande moltissimo.
Ma chi e’ Truglio, come arriva, lui del Tuscania, a coordinare questi plotoni di “sbarbati di leva” pagati uno sputo, ma con la fondina ad estrazione rapida?
Il ruolo della *Legione straniera* : i para’ dei cc a GenovaG8. Truglio fa’ parte dell’elite dei carabinieri. Ufficiali del Tuscania. Gente che gira, fa esperienze, addestra altra gente, sempre a cavallo tra esercito, polizia, forze internazionali e onu. Spesso all’estero in missioni ben pagate, dove si conosce la gente giusta e con cui si fa’ rapida e sicura carriera.
Oggi in Somalia a bivaccare con un reduce americano dell’operazione iran-contras, domani in trincea in Bosnia con un argentino che, succhiando mate, ti racconta di come l’hanno risolta loro.
Gente che studia all’estero… master sapete dove? Si scrive WHISC ma si pronuncia Escuela de las Americas. http://italy.indymedia.org/news/2001/11/29367_comment.php#29416 e http://www.sherwood.it/portal/article.php?sid=469&mode=thread&order=1&thold=0
Tutta la catena di comando in cui e’ inserito Placanica appartiene a questa elite di corpi speciali.
Il Cap. Cappello e’ anche lui in Somalia e poi in Palestina. Tuscania.
Il Ten. Col. Truglio ha un curriculum di cui diro’ tra poco. Tuscania.
E poi c’e’ Il Colonnello Leonardo Leso. Comandante del quartier generale alla Fiera, dove si trovano i mezzi dei plotoni di P.zza Alimonda.
Somalia, Bosnia, Kosovo, Albania. Tuscania.
Con Leso siamo nel gotha di questa elite. Leso e’ uno che dice messa alla presenza di Ciampi http://www.carabinieri.it/editoria/carabiniere/2002/07luglio/1militaria/militaria_art_02.html,
Inoltre e’ uno dei pochi ufficiali italiani insigniti della legion of merit USA:
USA-ITALIA: ALTA ONORIFICENZA A UFFICIALE CARABINIERI
(ANSA) – WASHINGTON, 20 APR 2001-
Il presidente degli Stati Uniti ha insignito il colonnello dei carabinieri Leonardo Leso della Legion of merit. L’ onorificenza, la piu’ alta ‘non combat’ degli Stati Uniti, di cui sono insigniti pochissimi militari italiani, costituisce il riconoscimento dell’ intensa carriera internazionale del col.Leso e dell’ opera svolta in varie missioni di pace dalla unita’ specializzata multinazionale, una formazione di carabinieri impiegata dalla Nato in Bosnia, in Albania e nel Kosovo con compiti di ordine e di sicurezza pubblica.
E’ il lato globalizzato della polizia, la polizia dell’impero. Tra i primi nei GIS (aka teste di cuoio http://www.bunkerafrikano.it/gis.html) e comandante del Tuscania per un bel periodo.
Sentite verso quali alti incarichi lo spinge la sua carriera… sempre a metà tra operazioni militari e operazioni di poliziahttp://digilander.libero.it/giovannibernardi/opinione2001/010510.html , interessante questo Bernardi, alla fine ci torneremo seguendo le tracce di altri *somali*.
Nel quartier generale alla Fiera comandato da Leso (lo stesso da dove sarebbero stati fatti sparire, o almeno tentato, i files coi nominativi di chi entrava e usciva) negli stessi momenti in cui Truglio gira come un moscone intorno al defender a P.zza Alimonda, succede un fatto strano.
Ce ne parla in una conferenza stampa, la prima di parlamentari dopo il G8, il capogruppo di Rifondazione al Senato e avvocato Luigi Malabarba:
http://www.ciari.net/g8.htm
“Era venerdì pomeriggio, prima della morte di Carlo Giuliani. Seguivo le vicende di tre fermati, fra cui uno ferito a un occhio, con frammenti di vetro dentro al bulbo, di cui tentavo di ottenere un rapido trasferimento in ospedale. Al momento dei fermi, in piazza Rossetti, mi ero qualificato. Ero stato insultato dai carabinieri. Data la mia insistenza sono stato strattonato, finché, grazie alla disponibilità del colonnello Leso, sono potuto entrare dentro il centro operativo dei carabinieri, alla Fiera di Genova”. Lì, il deputato avvocato è stato lasciato in attesa di un pronto rilascio dei tre fermati, due greci e il redattore, ferito, di una radio di Brescia. “C’era molto via vai, nessuno faceva caso a me”, spiega ancora Malabarba. E poi tira fuori un foglio: “Ho scritto tutto, per essere preciso”. Legge: “Oltre al personale in divisa e agenti italiani in borghese e al personale tecnico e di servizio, si aggiravano gruppi di persone che entravano e uscivano regolarmente dal Centro operativo vestiti come i manifestanti (con jeans e magliette di vari colori, nere, ma non solo). Alcuni di loro avevano tra le mani tubi di metallo e pezzi di legno. Alcuni parlavano tra loro in francese, i più numerosi. Altri, una decina, credo in tedesco. Il rapporto con i carabinieri era tale da configurare una collaborazione, mentre era da escludere che si trattasse di aderenti alle manifestazioni“. (fonte CNN)
Sempre alla Fiera si festeggia bruciando bandiere rosse e facendo saluti romani a G8 finito. http://italy.indymedia.org/news/2001/08/13635.php
Il colonnello Leso e’ gia’ diventato generale e mira in alto. Tipo tosto.
Vedremo presto se Truglio diventa colonnello e Cappello maggiore, magari fanno lo scatto insieme. Come in Somalia. Bei tempi la Somalia, con i saluti romani di fronte ai cippi col fascio littorio, senza nessuno che rompeva le scatole. Chissa’ la nostalgia.
Insomma, quella che si dice una bella squadra, questi tre ufficiali.
Me li immagino affiatati.
O forse no. Magari si odiano, forse c’e’ del rancore tra di loro, rancori da caserma.
Come avranno strutturato le linee di comando? Chi ha fatto il casting? Quali regole di ingaggio per gli specialisti della guerra a bassa intensita’, pardon, del conflitto ad alta intensita’?
Ma torniamo al nostro (e al suo sottoposto storico, Cappello).
Tipo interessante.
Tracce ANSA
MO: OSSERVATORI, MISSIONE PERLUSTRATIVA ITALIANA A HEBRON
(VEDI ”MO: STRAGE HEBRON, PRIMI…” DELLE 10:20 CIRCA) (ANSA) – HEBRON (CISGIORDANIA), 11 APR 1994
…Della delegazione italiana, oltre ai ministri Gianfranco Varvesi e Giorgio Baroncelli, facevano parte – per l’Arma – il colonnello Pietro Pistolese ed il maggiore Giovanni Truglio. I due ufficiali dei carabinieri torneranno presto ad Hebron.
MO: HEBRON, I CARABINIERI AL LAVORO / ANNUNCIATO (3)
(ANSA) – HEBRON, 9 MAG 1994
”Paura?”. ”No, siamo tranquilli”, commenta Claudio Cappello, 26 anni, di Palermo.
ALBANIA: DA OGGI GLI ITALIANI HANNO LASCIATO VALONA / ANN.
(DELL’INVIATO REMIGIO BENNI) – PUNTO 2 – (ANSA) – VALONA, 28 LUG 1997
….”E’ stata una bella missione”, commenta sottovoce il maggiore dei Carabinieri Giovanni Truglio …..
SOMALIA: TORTURE; DA COMMISSIONE GALLO ALCUNI UFFICIALI CC
(ANSA) – ROMA, 29 SET 1997
In particolare la Commissione Gallo ha sentito il colonnello Michele Tunzi ed il maggiore Giovanni Trullio (sic), comandanti del distaccamento Carabinieri in Somalia nonche’ facenti parte del ”G6”. la branca che aveva rapporti con la popolazione somala.
Inoltre sono stati ascoltati i capitani Francesco Marra e Claudio Cappello, che in Somalia erano comandanti di plotone.
La commissione Gallo ha rappresentato un clamoroso esempio di fallimento. Dal sito di Repubblica potrete scaricare l’intero documento, cercate. E’ una lettura comunque interessante per capire a cosa servono le commissioni parlamentari. Da leggere in particolare le prescrizioni finali in cui si critica il ruolo della polizia militare in Somalia.
Francesco Marra pare essere finito a dirigere la compagnia dei Carabinieri di Gardone Valtrompia. http://www.bresciaoggi.it/storico/20020224/provincia/Fab.htm Mica male. Me la ricordo ancora l’illustrazione della lombardia economica della davvero mitica enciclopedia *Conoscere*… su Gardone Valtrompia c’era una pistola grossa cosi’. Comandante di compagnia di Weapons Valley! Se poi ti piacciono le armi, e’ il paradiso. E a un para’ le armi piacciono, di solito.
Il sindacato cronisti colloca Truglio nel 2001 alla testa dell’8° Battaglione Lazio http://www.sindacatocronisti.it/agenda/carabin.htm
Sul sito della camera http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed383/s200.htm viene citato, in risposta ad una interrogazione parlamentare, come valoroso comandante del GOC (gruppo operativo carabinieri) che in Calabria contrasta la ‘ndrangheta. E’ il 1998.
Lo stesso ramo del Gen. Delfino, altro bel tomo. Forse si sono conosciuti..
GOC, unita’ speciali, tuscania. Una nuova unita’ specializzata per combattere la ‘ndrangheta, fine anni ’90… qualche ricordo vago affiora.
Calabria. ‘ndrangheta. Pentiti di ‘ndrangheta. Avvocati di pentiti di ‘ndrangheta.
Colosimo.
Il nuovo avvocato di Placanica, Colosimo (il mio inconsapevole ispiratore) e’ specializzato in pentiti di ‘ndrangheta. Specie quelli che ritrattano.
Nel 1998 Truglio caccia i mafiosi e Colosimo li difende, nello stesso contesto spazio-temporale. Avvengono un sacco di cose in Calabria in quegli anni .
Il grande cacciatore e il grande difensore.
Si conoscono. Sarebbe incredibile il contrario.
Trattano. Gli avvocati dei latitanti trattano sempre, quelli dei pentiti non ne parliamo. Tratti col cacciatore, con chi senno’?.
Nel 1998, prima che Placanica diventi carabiniere, Truglio e Colosimo si conoscono. Mi gioco il piloro di Bruno Vespa.
Relax. Troppe coincidenze.
Poi c’e’ quella storia del sito di Placanica con venature massoniche…(vedi l’ottimo lavoro svolto da Zumpa http://italy.indymedia.org/news/2002/08/71990.php )
Arriva un post di Arto che riporta un articolo del secolo XIX http://www.alleanzanazionale.it/archivio/documenti/testimonianza_placanica.pdf
Si parla di un Tenente Mirante a P.zza Alimonda. Un Colonnello Mirante opera assieme a Truglio in Calabria nel 1998, si presenta con lui in commissione parlamentare. Curioso. Se fosse il padre?
Truglio si e’ portato gente a Genova dall’esperienza calabrese, oppure fa da chioccia al rampollo di casa Mirante… Ha fatto lui il casting, la scelta dei subordinati? Probabile.
Pare la sua squadra, comunque. Elite nera e hidalgos, figli di qualcuno. E gente a leva biennale, con la fondina ad estrazione rapida.
Ebbene, io su Truglio una idea me la sono fatta, e ve la dico.
E’ un evangelizzatore. Forma reparti, addestra. Infonde lo spirito. Tira su strutture. Percorsi formativi, learning by doing.
L’eccellenza deve riverberare nella struttura dell’arma e se trabocca…. all’estero! In Somalia faceva parte del reparto G6, contatti con la popolazione. Il Tuscania formava la neonata polizia somala. Lo fa un po’ dappertutto Bosnia, Albania…(google, keywords *MSU carabinieri*)
Formare reparti… L’intero Tuscania e’ organizzato come una struttura formativa., all’estero ma anche all’interno. All’interno con corsi di *ardimento* che fanno punti pesanti per la carriera.
Ehm… quando notate un carabiniere che pavoneggia una vistosa patacca con due ali e un paracadute, significa che e’ passato dal Tuscania. Si vantano.
Per quello che riguarda l’estero beh… a frequentare i siti di cose militari ci si fa’ l’idea che il modello MSU, la polizia militare del nuovo secolo, sia un prodotto che va forte , con un suo mercato.
MSU e’ il prodotto di punta della ditta Tuscania.
Truglio forse e’ un agente di commercio, vende una visione dell’ordine pubblico, in italia e nel mondo. Il Tuscania e’ un’azienda che vende servizi avanzati per il trattamento dei conflitti, chiavi in mano: Idee, soluzioni, personale.
Dal peace-keeping al cerca&distruggi, soluzioni per tutte le situazioni.
Bisognera’ lavorare sul logo.
La formazione dei reparti, Check Point Tolemaide?
Come si sono formati i plotoni di Via Tolemaide e P.zza Alimonda?
Prendiamone un’altro di evangelizzatore che proviene dal Tuscania e che ha relazione col G8, e vediamo come e’ fatto. E cosa insegna.
Antonio Guido Monno
Ce ne parla Alessandro Mantovani http://www.talkinaboutinvolution.org/showArticle.php?numero=14&id=56
I fatti sono sconcertanti. Il 23 febbraio 2001, nell’ambito della preparazione del G8 di Genova, Monno ha organizzato un’esercitazione sui generis nel cortile della caserma Podgora, sede del 13° reggimento di Gorizia (impiegato in Bosnia come nelle emergenze di piazza nostrane). Ha fatto scontrare un plotone di ufficiali con gli altri carabinieri. Alcuni ufficiali, che l’hanno denunciato, dicono che il comandante ha ordinato di picchiare «senza esclusione di colpi….
Podgora, 13 reggimento cc di Gorizia. Una universita’ del peace-keeping.
Poco tempo dopo, in uno stage, un sottufficiale dell’arma morira’ in una esercitazione troppo realistica. Colpito da fuoco amico. 9mm. Non vi dico il casino che hanno fatto con le perizie prima di ammettere la verita’. … proiettile a salve difettoso, pezzo di tromboncino volato via…mistero…… il solito, insomma.
A Monno va storta e gli trovano un sacco di armi in casa. Doveva spiegare che ci faceva con l’arsenale. Pare sia stato persuasivo e sia passata la versione del collezionista. Un collezionista col tritolo.
Ma poi, funziona il prodotto che vende il Tuscania? Riescono cioe’ nel loro scopo?
Andiamo a vedere il portfolio della ditta. Per Bosnia, Albania e Kosovo non so dire. Troppi rami. In Albania pero’ c’e’ un bel casino con lo scandalo arcobaleno… se qualcuno vuol seguire…. la pista e’ sua. Alcuni nomi si incrociano.
Per la Somalia e Genova invece qualcosa da dire ci sarebbe. Le analogie sono sempre piu’ stringenti.
Il Tuscania ha formato la polizia somala nella prima meta’ degli anni ’90. Sapete qual’e’ il fatto d’armi che viene piu’ citato dai reduci della Somalia? Facile. La battaglia del Check Point Pasta. Esiste molta letteratura di parte para’ in rete. Questa e’ la versione, diciamo militare, dei fatti http://www.bunkerafrikano.it/pasta.html.
La commissione Gallo incrociata coi diari di Aloi offre un punto di vista differente. Si trattava di una operazione di polizia in cui erano presenti 400 poliziotti somali, appena formati dal Tuscania. Caldi di studi, come si dice. Ma erano di etnia diversa, e la questione non e’ secondaria in un paese dove non esiste la cittadinanza, ma l’etnia come criterio identificativo. In piu’ il Maresciallo Aloi, cui tendo a credere dato che non ha nessun motivo per raccontare frottole, afferma che la notte precedente all’operazione i nostri valorosi soldati avevano stuprato e ucciso una donna del clan del dominus loci. L’operazione va’ a male e si trasforma in guerra.
La Folgore viene cacciata, si ritira. Lascia sul campo tre uomini.
Sarebbe un successo militare? Perche’ i morti somali sono 300 e i *nostri* 3?
La Folgore riconquista senza combattere il pasta alcuni giorni dopo, pagando praticamente un riscatto. Bel successo di polizia militare, proprio roba da mettere nel curriculum!
E come la mettiamo con la vigilanza sul comportamento dei soldati, compito affidato alla polizia militare?
Risultati zero, dice la commissione. Ci saranno anche ragioni, ma risultati zero. Per il resto e’ molto, ma molto, benevola e indulgente con la Folgore.
E allora, mi chiedo, com’e’ che Truglio e Cappello vengono promossi? Cannano su tutto e vengono promossi. Cos’hanno, il 6 politico?
Ma continuiamo ad osservare *il piu’ importante fatto d’armi in cui si sia trovato coinvolto l’esercito italiano dal dopoguerra*: …cosi’ si legge nei forum dei para’.
Doveva essere una cosa e grazie all’insipienza e alla impreparazione, e forse altro, si trasforma in un’altra, orribile. Da operazione di polizia a guerra. Cannonate sulla popolazione, dato che non e’ possibile separare popolazione e combattenti.
L’operazione termina e c’e’ il rientro alla base. Sempre grazie alla relazione Gallo scopriamo una pratica che non ci e’ del tutto nuova. Durante il rientro, quasi come bottino, vengono arrestate delle persone a caso, incarcerate e sottoposte a maltrattamenti e sevizie. Il caso e’ abbondantemente provato con filmati e altro. Si scopre solo perche’ i malcapitati vengono scaricati dai para’ in ospedale dopo giorni di inferno, uno morira’ di li’ a poco. Proseguiamo. Arrivati in caserma, per prima cosa una ripassata ai prigionieri (ma ci sara’ tempo dopo di continuare il trattamento) e, dopo una bella doccia, via! a caccia di somali!, che la vendetta dei para’ non si accontenta di 100 a 1.
Dai diari di Aloi in Famiglia Cristiana : «Mentre sto facendo la doccia al campo degli incursori sento parlare anonimamente e a un certo punto una voce dice testualmente: “Non basterà tutta la popolazione somala a pagare la morte di Stefano. Sarà un semplice controllo demografico della popolazione. Queste m… devono morire tutte”. (…) Vedo uscire in gran fretta un blindato 6616 degli incursori. Incuriosito lo seguo a distanza e con mio grande stupore percorrendo le strade affollate di somali vedo tra la gente persone che si accasciano al suolo tra lo stupore di tutti. Perplesso cerco di capire e a un certo punto noto le canne dei fucili spuntare dalle feritoie della blindo. Sparano con fucili silenziati o cartucce subsoniche».
Davvero molto lunghi, i giorni della vergogna.
Questa incapacita’ e brutalita’ le abbiamo gia’ viste all’opera a Genova, anche se in proporzioni molto (infinitamente) minori.
Il segno e’ quello. E’ una attitudine, e’ il modo di comportarsi degli eserciti di occupazione. E’ una procedura. Forse un protocollo.
Gente che sa’ di essere intoccabile, di non essere processabile. Che puo’ garantire ad altri di non essere processabile, orientandone in questo modo il comportamento.
Gente che non paga, ma te la fa pagare.
Che si riempie la bocca con la parola *onore* e picchia i prigionieri e i feriti dopo la battaglia. Cioe’ compie il gesto piu’ disonorevole contemplato dai manuali militari.
E poi cerca di nascondere le prove http://www.repubblica.it/online/fatti/somtort/rapporto/rapporto.html.
Proprio uno stage coi fiocchi, quello svolto dal Tuscania in Somalia.
Roba da licenziamento in tronco.
Infatti i reparti di forze speciali canadesi e belgi che sono in Somalia appena tornano in patria passano i loro guai. I canadesi, con cui tanto si fraternizza (cfr.http://www.bunkerafrikano.it/belet.html ) vengono addirittura sciolti.
Parole loro: Qui in Somalia ci è stato permesso di fare un ottimo lavoro – sottolinea un Sergente del 1° Commando che chi scrive aveva già incontrato a Sarajevo – e infatti dopo qualche violento scontro a fuoco abbiamo eliminato il problema delle bande armate dall’intera regione. Non come a Sarajevo, dove avevamo ordine di sparare solo se attaccati direttamente e dove in più occasioni abbiamo fatto da bersaglio ai cecchini senza poter reagire come sapevamo fare.
Chiaro?
I guai della Folgore.
Anche la Folgore, di cui il Tuscania e’ parte, passa i suoi guai qualche anno dopo, ma per storie atroci di nonnismo.
E’ la vicenda Scieri http://www.geocities.com/CapitolHill/Congress/8506/archivio99/ago220899bV.html che porta alle luci della ribalta il generale Celentano.
Qui la strada per le informazioni e’ facile e tutta in discesa.
Google, keywords: Scieri, Celentano, Folgore, nonnismo, zibaldone.
Percorretela, e vi farete un’idea del brodo culturale primordiale in cui sguazzano questi ufficiali.
Quella del generale Celentano e’ una vicenda e s e m p l a r e . Una intera carriera da potenziale cliente dell’avvocato Taormina. Un record.
Dalle frequentazioni ordinoviste http://www.democraticidisinistra.it/dossier/dossier_stragi/parIII_4.htm al capitombolo, neppure troppo doloroso, dello zibaldone http://www.geocities.com/CapitolHill/Congress/8506/archivio99/ago220899bV.html.
Il rischio di scioglimento della Folgore fu concreto, e il salvataggio, perche’ di salvataggio vero e proprio bisogna parlare (se mai c’e’ stata una occasione quella era quella buona), viene da un lato che non ti aspetti. E’ il diessino Brutti che pronuncia un memorabile discorso all’interno della caserma in difesa della folgore.
Non vi voglio privare della sorpresa, scopritelo da sol*.
La stampa pon pon.
Lasciamo Celentano ai suoi studi di letteratura e antropologia e concentriamoci invece su un personaggio, sempre legato alla Somalia, ma che ha altri compiti.
E’ anche lui in qualche modo legato a Genova per ragioni che diro’. E’ un giornalista, sara’ piu’ gustoso affondare i denti.
Si chiama Gianandrea Gaiani. Lo incrocio piu’ volte nelle ricerche. Giovanni Bernardi, l’ammiratore sperticato di Leso, cura le news in http://www.analisidifesa.it/. Nel sito di Raffaele Ciriello http://www.ciriello.com/site/pw/39ilariamiran.html trovate una foto di Gaiani, mentre divide la coperta con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E’ una bella foto, dormono. In tre sotto una coperta. Cioe’, Ilaria e Miran dormono… Gaiani pare sorridere nel sonno, forse gigioneggia, finge di dormire.
Mi fiondo nel sito di Gaiani http://www.analisidifesa.it/ in cerca della sua versione dei fatti, di un ricordo di Ilaria, di qualcosa che mi parli di questa donna coraggiosa.
Neanche una parola. Zero. Boh? Un giornalista che divide la coperta con Ilaria Alpi e non lo dice. Si vede che e’ modesto.
La visione della guerra di Gaiani e’ un po’ fumettistica, leggete http://www.bunkerafrikano.it/bush.html , un mix tra lo spot dell’amaro montenegro e *guerra d’eroi* (antica serie di fumetti di guerra x ragazzi).
Il sito di Gaiani e’ sponsorizzato da una joint-venture missilistica, l’AMS. C’e’ abbastanza materiale, ma soprattutto si candida ad essere il pensatoio di cose militari per la destra di governo. L’intenzione e’ palese, viene fondato anche un osservatorio (Il CeSDiS) che probabilmente effettuera’ incursioni nelle casse dello stato.
Bene, dice uno, vediamo cosa pensa del G8 il piu’ autorevole e linkatissimo sito di analisi militare della destra.
Pa-te-ti-co. Si annega nei ragionamenti da spaccio di caserma. Banalita’ ripassate in padella: spassosa la ricerca storica sui centri sociali http://www.analisidifesa.it/numero16/g8-centrianalisi.htm ma anche il resto e’ dello stesso livello. Sulla marcia di Assisi e sugli extracomunitari inarrivabile il pezzo *C’e’ del marcio nella marcia e nelle moschee* http://www.analisidifesa.it/numero18/com-marciamarcia.htm .
http://www.analisidifesa.it/numero16/g8-crolla.htm
…Eppure accanto a questi movimenti di piazza è ormai certo che si sta sviluppando una nuova rete terroristica rossa che ha in alcuni centro sociali i suoi santuari e centri di arruolamento. Neppure questa considerazione, confermata dai pacchi bomba partiti da Bologna, sembra intaccare i “protettori” politici e d ecclesiastici di un movimento che non potrà domani sperare di cavarsela attribuendo le colpe di stragi, omicidi e attentati a “compagni che sbagliano” o all’eversione di destra mascherata da sinistra e coordinata dai “servizi segreti deviati”. A conferma della fitta rete di collusioni politiche che ha sostenuto il braccio violento degli anti G 8 è il caso di ricordare che il raids notturno della polizia nella scuola adibita a Quartier Generale del Genoa Social Forum ha portato all’arresto di decine di persone, in gran parte rimaste ferite negli scontri della giornata, e al sequestro di coltelli, spranghe, mazze e “uniformi” nere del “Black Block”. Quest’ultima operazione, condotta sotto le sassate e le coltellate dei “giottini” che per poco non hanno portato alla morte di un agente (salvato dal giubbotto antiproiettile da una coltellata al cuore) pur tra le proteste dei manifestanti, ha spazzato via ogni dubbio circa l’intesa tra ala morbida e ala dura del movimento confermando la strumentalizzazione politica di migliaia di manifestanti pacifici che in buona fede intendevano manifestare a favore dei poveri del mondo.
Ehi! E’ uno dei pochi che si gioca la carta delle prove false!
Nucera, il falso ferito e le molotov http://www.diario.it/cnt/articoli/buonsenso/buonsenso145.htm
Perche’, a dirla tutta, secondo me la carta delle prove false della Diaz era bruciata fin dall’inizio. Lo sapevano tutti che erano false!
Non se la e’ filata davvero nessuno la faccenda delle molotov e della coltellata (eppure sono armi da guerra e tentato omicidio), neppure l’ufficio stampa della questura.. Perche’ non ci credeva nessuno.
Tranne l’on. Ascierto di AN (maresciallo dei cc di stanza in parlamento) e Gaiani. Ascierto organizza i tour di Nucera, esibendolo come una madonna pellegrina in giro per il paese nei mesi successivi… venghino.tutti.a.vederre.siori.e.siore.la.malvagita’.d’annimo.che.alberga.nel.nogloallll, e anche Gaiani pompa mica male.
Ascierto quando torna da Genova (dopo essere stato tutto il pomeriggio di venerdi’ nella sala operativa dei carabinieri) sembra un invasato. Vuol far chiudere tutto, via i centri sociali, chiuse le piazze, e’ finita la ricreazione, dice.
Minaccia : Non dormano tranquilli, perché noi li andremo a prendere uno per uno. Uno per uno!http://www.repubblica.it/online/politica/gottodiciassette/tentazione/tentazione.html.
Il baillame dura finche’ la sindaca di Padova Destro non gli chiede se sia fuori come un terrazzo. Facendo il gesto della mosca al naso.
Allora Ascierto si sposta nella bassa padovana per le sue incursioni, connettendosi con giri di Forza Nuova verso cui vengono dirottati finanziamenti pubblici, ma anche li’ non e’ che gli vada proprio bene, le ultime puntate della storia sono di pochi giorni fa.
Il nostro Gaiani e’ un tifoso della destra repubblicana americana, a sentire peacelink :
http://www.peacelink.it/dossier/guerra/dossier_guerra.html
A premere per una immediata azione militare subito dopo gli atti terroristici dell’11 settembre sono stati i civili come Cheney per dare all’opinione pubblica e ai media un’immagine di forza e non di debolezza. Tali posizioni da “falchi” sono riassumibili nella posizione di Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa (http://www.analisidifesa.it/) e consulente presso il Casd (Centro Alti Studi Difesa) il quale ha affermato: “Il vero effetto deterrente è colpire in maniera devastante i regimi che supportano il terrorismo, altrimenti è inutile (…) Ci siamo cullati nell’idea della guerra umanitaria e ora questo sogno si è rotto. La guerra è spietata e l’America l’ha capito e sta costringendo tutti a prendere una posizione e non prenderla significa prenderla in senso opposto” .
Dick *cazzone* Cheney (l’uomo piu’ cattivo del mondo, secondo Kissinger… pensate che fino a tre anni fa ero convinto che fosse Kissinger l’uomo piu’ cattivo del mondo! credo sia di Luttazzi) e Edward *puzzalnaso* Luttwak, gli alfieri del complesso militar-industrial-petrolifero USA. Insieme a George *pretzel* Bush, il grande condottiero che si appresta al nuovo bagno di sangue.
Te piace ‘o presepe! Se li sa’ scegliere, i compagni di viaggio, Gaiani.
Luttwak dalle pagine di analisidifesa ci spiega con il solito tono arrogante che siccome l’idea di mettere l’uranio impoverito nei proiettili l’ha avuta lui, non e’ possibile che sia sbagliata. http://www.analisidifesa.it/numero10/commlut.htm E noi europei, immersi nel medioevo, non dovremmo rompere i coglioni dato che non capiamo nulla, inutile discutere. Dice cosi’. Gaiani ci fa’ poi un articolo per dire: *visto che sull’uranio avevo ragione io … e anche Luttwak che e’ un esperto la pensa come me?*.
Dico, si puo’ essere piu’ sciatti?
Ma non tutti gli articoli sono inutili…*Identificazione di un nemico* http://www.analisidifesa.it/numero16/g8-nemico.htm
Serviva ben poca lucidità per capire che l’unica cosa da fare era non manifestare , non cadere nella trappola, non costringere, le Forze dell’Ordine ad una manovra rischiosissima ma di grande intelligenza tattica quale è stata quella di sabato che ha tagliato il corteo consentendo a migliaia di persone di non venire coinvolti negli scontri più violenti.
Strepitoso. Avevate mai sentito dire una cosa del genere? Grande intelligenza tattica.
Li vedete i pon pon che si agitano per la squadra? Gli unici difensori di quelle scelte scellerate (tagliare il corteo) sono tra i pochi che spendono la moneta falsa delle molotov e della pugnalata. Esperti militari che si complimentano di scelte militari fatte dalla cupola dei militari. Se non e’ una rivendicazione poco ci manca.
Tutti gli articoli di analisidifesa precedenti al G8 contengono pesanti critiche alla gestione *civile* del confronto col Social Forum, ci si lamenta che non si vada per le spicce. Troppi distinguo, troppe trattative, sbagliato lasciare Brignole agibile, adesso ci manca che vi incontriate con Agnoletto e Casarini, insomma … soffiano sul fuoco, puntano, investono sulla soluzione *militare*, contrapponendola all’ala *trattativista*. Propalano allarmi e si fregano le mani. Parlano di Napoli come di un successo. Leggete se volete farvi un’idea.
Il quarto uomo: il mondo e’ piu’ piccolo del retro di un defender.
Cosa possiamo dire? Come la vogliamo chiamare questa roba? Questa macchina organizzante?
Girando in rete a volte si incontrano vere miniere di frammenti informativi. Se poi hanno il motore di ricerca interno che funziona e’ una pacchia.
http://www.tibereide.it/ e’ uno di questi. Tratta di cose militari ed e’ interessante perche’ si trova il materiale piu’ vario.Non riesco a identificare bene la linea editoriale, forse non c’e’ una vera linea editoriale, ma ci trovi molte FSBI (fonti solitamente bene informate) e anche gossip da stato maggiore.
Ricerchina con *Polizia Militare* e un articolo mi guarda negli occhi. Orishas me estan cuidando.
http://www.tibereide.it/articoli_dettaglio.asp?articolo_id=188&articolo_categoria=3
…D’altronde la gestione del Comandante generale dell’Arma, Generale Sergio Siracusa, non è mai stata gradita alla Casa delle Libertà. E’ innegabile che in vasti settori dell’Arma, soprattutto in quelli che sono impegnati in teatri di operazioni internazionali (vedi Kosovo e Balcani, in generale), nonché in settori di Intelligence e di M.S.U. (Polizia Militare) si rilevino posizioni di notevole capacità critica, di grande lucidità geopolitica, di simpatie “politicamente scorrette”, ad esempio per quanto riguarda il ruolo della “grande Albania” e la persecuzione dei Serbi e delle minoranze non-albanesi.
Gia’! Siracusa. Gli fanno fare la figura del fesso in commissione parlamentare. Gli dicono che le jeep in Pzza Alimonda non hanno la radio, lui giura ai deputati che no, non ce l’hanno e poi salta fuori candido Tesser e dice “Scherziamo? TUTTE le jeep hanno la radio!”… bella graticola per una cottura a fuoco lento. Puro stile democristiano. Secca nel culo.
Eppero’ una sagoma si intravede.
Esistono settori dell’Arma, impiegati all’estero, in settori di intelligence e di MSU che esprimono capacita’ critiche e posizioni geopolitiche. Che fanno politica, si dice in italiano.
Che si allargano, dicono a Roma.
Per ora mi basta.
Cominciamo a vederli, dapprima sfocati, poi sempre piu’ nitidi.
Ora lo stereogramma va’ a fuoco, forse. Le cose assumono una luce diversa. I dettagli vanno a posto, iniziano almeno… Sono ancora piu’ le cose che non so’.
Ma pero’… un po’ piu’ chiaro e’. Non c’e’ piu’ foschia, nebbia, gas, non lacrimo piu’.
Devo tornare ancora li’, a P.zza Alimonda, ora Carlo Giuliani.
Genova, 20 Luglio 2001. Pomeriggio.
Tra poco due rintocchi calibro 9 segneranno la fine della mia prima meta’ della vita. Me la ricordo poco. Sto per rinascere. Non sara’ un bel parto, non lo e’ stato per nessuno… un cesareo in strada senza anestetico, un sacco di sangue. Un incubo acido. Quanto accadra’ tra poco cambiera’ per sempre un sacco di gente. Tanta quanta non se n’era mai vista.
Uno che non conoscevo diventera’, morendo, mio fratello.
Carlo ancora non c’e’, e’ da un’altra parte, arrivera’ tra poco. Ci sono io. E’ un pezzo che vago. Ho perso i contatti. Ero nel gruppo di contatto del Carlini e mi hanno tagliato fuori. Ormai e’ quasi un’ora, e’ pericoloso.. Pzza Alimonda e’ per qualche minuto solo una zona di transito. E io transito veloce, ma non troppo. Cerco di raggiungere il piazzale di Brignole,dove vedro’ partire poi gli idranti e poi con un lungo giro trafelato a nord arrivero’ a condividere il resto del calvario del Carlini.
Avanti veloce. Stop.
Ecco Placanica. Un bietolone di 20 anni e qualcosa, due cicli di lavaggio economico del cervello, un lanciagranate in mano, finito sotto Truglio magari per raccomandazione.
Ma poco pugnace. Gia’… fiato corto! Consegna il fucile a Cappello, che lo guarda come una merda, e poi al tenente. Insomma, piagnucola. Diserta, ma light…. appena appena.
Se lo levano dai piedi, forse con un *Ne parliamo dopo* sibilato, lo sbattono in jeep. La jeep 217, proprio sfortuna.
E’ in debito, si sente in debito. E’ dalla parte del torto per i cc. Chissa’ come lo guardano gli altri compagni di jeep….
Avanti veloce.
Cazzo succede? Ritirata? Come ritirata! Non esiste, ma se ho appena detto ATTACCO! Teste di cazzo, cosa vi ho addestrato a fare? Me cago en dios! Guarda questo deficente che non sa neppure guidare. Placanica cazzo spostati! Stai basso stronzo che ti spacchi le corna sulla leva del faro, lavativo…. ma cosa ci faccio io in questa jeep di imboscati in questa situazione del cazzo, e tutto per colpa di quattro….. comunisti bastardi VI AMMAZZO TUTTI!!!! Stop.
Prima dei due colpi.
In quell’urlo, in quello che si sente nei filmati, c’e’ vera indignazione, un onore ferito. Un onore ipertrofico che non puo’ ammettere la semplice verita’: la lama e’ di latta.
Il battaglione d’elite dell’arma dei carabinieri sta facendo una plateale figuraccia, messi in fuga da un gruppo scoordinato di ragazzi. E’ un Check Point Pasta in piccolo.
E’ troppo, e’ insopportabile. Il potenziometro dell’umore si tara sul cerca&distruggi.
Mancano dei fotogrammi, ma il senso del film si capisce lo stesso. Dopo puo’ capitare qualsiasi cosa. Non so’ neppure chi ha gridato, ma qualcosa del genere e’ stato gridato, non so neppure se sono tre o quattro. Non so esattamente cosa succede dopo, ma ora e’ meno importante. Conosco la squadra. Il contesto.
So che qualcuno ha lavorato in modo spudorato per bloccare tutto a Placanica, e che questo qualcuno ha speso argomenti persuasivi con una rete di periti che segue i casi scottanti italiani. Ho visto Mr. Wolf (la squadra pulizie) all’opera nelle vicinanze degli stessi periti e guardo chi sugli spalti esulta per ogni loro mossa, chi spende strafottente la moneta falsa. Non sono molte persone e hanno paura. Doveva essere una ratonnade in grande stile, chi si immaginava 300.000 persone sabato!
Scommetto i testicoli di Bruno Vespa.
C’e’ un mondo intero nel retro di quel defender. Un mondo di ufficiali neri, di corpi speciali, di carriere e fortune che hanno tutte il loro crimine fondativo.
Ma c’e’ anche un mondo di vigliaccherie, di paure politiche, di pulizie sempre rinviate e mai fatte.
C’e’ la bestia nera che ha insanguinato questo paese, che e’ sempre gravida, e ora manda i figli alle scuole internazionali.
Mi serve una foto. Devo vederne uno. La foto di uno di loro, di un ufficiale del Tuscania.
Non mi importa che sia Truglio, devo farmi un’idea del tipo. Devo capire.
Frequento per un po’ siti di reduci e forum vari, e’ la parte piu’ pesante del lavoro.
Scrivo in ascii basso e perdo tempo a cercare una foto! Un non-sense che mi costa un po’ di tempo.
Ma gli dei della rete sono con me, orishas me estan cuidando e la becco.
http://www.faser.net/folgore//image/somspe/img0065a.jpg
Il terzo da destra dovrebbe essere un ufficiale del Tuscania (MP polizia militare), non ne conosco il nome. La foto buca comunque il monitor, mi colpisce. Si percepisce la tensione.
E’ un foto molto interessante. Sta per scoppiare il casino al Check Point Pasta. Il Generale Loi e la sua scorta stanno per andarsene. L’operazione di polizia si trasforma in guerra.
Il secondo da sinistra e’ il Maresciallo Mandolini. Uomo del sismi e incursore del Col Moschin. Morira’ due anni dopo ucciso da Mr. Wolf. (la squadra pulizie), troveranno il corpo in una scogliera e la faccenda verra’ spacciata come delitto tra omosessuali.. Era amico e collega di sismi del Maresciallo Li Causi, probabilmente la fonte di Ilaria Alpi. Li Causi invece verra’ ucciso lo stesso giorno in cui doveva deporre su Galdio (il caso era al suo azimuth) ma a migliaia di kilometri di distanza. Perde l’aereo che lo doveva portare a Roma e va a caccia di quaglie nel bush. Muore per un colpo di cecchino molto singolare.
Ilaria, che ho imparato a conoscere e ammirare dopo averla incrociata per caso, invece viene giustiziata mentre la spedizione italiana sta’ lasciando la Somalia tra una scia di scandali e polemiche come non se ne erano mai viste. Era il 1994 e la prima repubblica rantolava.
Luca Rajola Pescarini, ufficiale del SISMI, cosi’ commento’:”È stata sistemata la giornalista comunista” – Famiglia Cristiana n. 36 8/9/2002
Luca *lingualunga* Rajola Pescarini pare si trovi in ora in Somalia
http://www.tibereide.it/articoli_dettaglio.asp?articolo_id=134&articolo_categoria=1
Ci chiediamo, ad esempio…è vero che il colonnello Luca Rajola Pescarini, che fu responsabile del SISMI durante IBIS, poi collaboratore della Presidenza del Consiglio, si trovi attualmente in Somalia? si è ricostituito un gruppo di “affari” che comprende imprenditori e “faccendieri” italiani, ex-militari che ebbero posti di spicco nella missione, avvocati italiani? ci sono da tempo movimenti fra Italia e Somalia, magari legati alla creazione di un nuovo porto, all’acquisto di navi con società che si muovono fra Malta, la Lituania, l’Italia…? Insomma, cosa fanno uomini del SISMI ed ex-uomini dell’Esercito, da mesi, in Somalia? probabilmente sono le solite nostre domande senza risposta…
Ma e’ comunque un bene continuare a farsele.
A lei, a Ilaria, dedico questo sforzo . E a Carlo.
Li ho sentiti entrambi vicini e gli dei della rete si sono compiaciuti di questo.
Franti
Questa e’ la nostra liberta’
dire i nomi giusti
senza paura
con esile voce
chiamarci l’un l’altro
con esile voce
chiamare il divoratore per nome
con nient’altro che il nostro respiro
salva nos ex ore leonis
tenere aperte le fauci
nelle quali abitiamo
non per nostra scelta.
Hilde Domin, Salva nos
Nota:by Franti Friday September 20, 2002 at 05:20 PM