Dall’album “Resistenza e amore”
Nota Music Targa Tenco Opera Prima
Anno 2004
E poi dall’ultima galleria, sembra mai più poter riaprirsi il sole e quando luccica sul fondale dalla rugginosa ferrovia dalle budella della grande vedova diritto in faccia a un muro alto Porta Principe in un sussulto ti vomita addosso a Genova… Io quando tornerò a Genova per prima cosa col caffè di rito nel piazzale della stazione, dal baracchino il passo addormentato lo muoverò per riconquistare la dignità di me stesso al mondo ed il dovere di camminare a testa alta guardando il fondo guardare a fondo, guardare il mare, guardare il punto fermo sull’abisso vedere tutto, tornare, urlare, fronte spezzata da un chiodo fisso fronte spaccato, fronte diviso, fonte che annega al pozzo San Patrizio del mare rosso del nostro sangue plebeo che soffoca nel precipizio, che soffoca nel precipizio… Quando ritorneremo a Genova ritorneremo sopra la criniera bianca dell’onda che si frange al frangiflutti che mangia la sera e scuote il senso del presente, della memoria che si schianta quando Genova ritornerà quella del luglio del sessanta Quando ritorneremo a Genova e quando Genova sarà tornata quando torno, torno al nostro inverno la resistenza verrà dichiarata quando in tutto quest’inferno ritroveremo i nostri sentimenti verremo in braccio alla natura, verremo sopra i quattro elementi… Chi siamo noi? Ora siamo il mare, il mare nero che si scatena che si rovescia sopra al porto, sopra al porco che lo avvelena il mare più salato che ci avete fatto lacrimare date un bacio ai vostri candelotti, giusto prima di affogare. | Chi siamo noi? Ora siamo il vento che non potete più fare ostaggio aria libera dai mulini, dalle catene di montaggio il vento che spazzerà via, cancellerà l’orma dei vostri passi che schianterà muri e sbarre scatenandosi per Marassi Chi siamo noi? Ora siamo il fuoco che non avete mai domato quello che brucia in fondo agli occhi di questo grigio supermercato quello che cortocircuita i fili dell’allarme e del divieto mentre noi spargeremo sale sulle rovine di Bolzaneto Chi siamo noi? Ora siamo la notte, la luna persa dei disperati dice il poeta “Quande cade un uomo si rialzano i mercati” e per quest’uomo di eterna notte, per questa luce che se ne muore aspetteremo che il sole sciolga il blocco nero che portiamo in cuore… E così torneremo a Genova, così ritorneremo a Genova così libereremo Genova, così saremo liberi a Genova… Io quando tornerò a Genova per prima cosa col caffè di rito l’enorme samovar della tristezza, che sta bollendomi dentro al fiato questo dolore che mi ha tradito, la grande sagoma del lutto queste lacrime che ho mascherato, questo dolore che tengo stretto… e in una Genova liberata, senza chiusura, senza spavento senza sott’occhio la via di fuga, senza dolore, senza sgomento avrà senso cadere in ginocchio, alzare e prendersi le mani piangere in piazza Alimonda… pardon in Piazza Carlo Giuliani… |