La tragedia finanziata e armata anche dall’Italia che si sta consumando in Palestina e nella Striscia di Gaza nello specifico non può essere ignorata. La pubblicazione sulla rivista medica “The Lancet” nel 2024 ha rivelato che il numero di morti nella Striscia di Gaza durante i primi nove mesi degli attacchi di Israele era stato sottostimato del 41%, con una stima di 64.260 decessi rispetto ai 46.000 riportati ufficialmente. Di queste vittime, il 59,1% erano donne, bambini e anziani. Ma la devastazione non si ferma qui. Considerando le morti indirette causate dalla distruzione delle infrastrutture sanitarie, dalla carenza di cibo, acqua e medicinali, le stime suggeriscono che il bilancio totale delle vittime avrebbe raggiunto a metà 2024 le 186.000 persone, pari al 7,9% della popolazione di Gaza. A oggi, il numero potrebbe oscillare fino a oltre 500mila entro la fine dell’anno. Un quarto della popolazione sfollata e rientrata fra le macerie di Gaza.
Questi dati confermano le preoccupazioni sollevate da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, che ha accusato Israele di genocidio contro i palestinesi. Nel suo rapporto di un anno fa, Albanese aveva evidenziato come le azioni israeliane non solo costituiscano crimini di guerra, ma siano anche orientate alla distruzione fisica del popolo palestinese. Le ultime notizie sulla distruzione sistematica di strutture, presidi e materiale biologico per la riproduzione confermano la volontà di operare pulizia etnica e sterminare un intero popolo fino alla sua sparizione.
La storia della Palestina e della Striscia di Gaza non inizia il 7 ottobre 2023. Da decenni, il popolo palestinese subisce occupazione, espropriazione e violenze sistematiche. Israele, con il suo comportamento colonialista e imperialista, ha trasformato Gaza in una prigione a cielo aperto, dove milioni di persone vivono in condizioni disumane. La notte del 18 marzo 2025 ha mostrato al mondo cosa è in grado di commettere Israele contro una popolazione inerme, bombardando ancora una volta ospedali e presidi medici, scuole e campi profughi, mostrando ennesimamente che questa non è una guerra fra Israele e Hamas ma un genocidio contro il popolo di Palestina.
È fondamentale riconoscere che ciò che sta accadendo è un genocidio. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio di fronte a queste atrocità. È nostro dovere sostenere il popolo palestinese nella sua lotta per la libertà e la giustizia.
Biancamaria Furci – Comitato Piazza Carlo Giuliani
19.03.2025