La PACE

La pace non è una condizione passiva, un vuoto lasciato dall’assenza di guerra. Non si ottiene con parole gonfie di retorica e buone intenzioni, né con trattati che lasciano in piedi le stesse strutture di oppressione. La pace è una costruzione incessante, una lotta sacra per ogni popolo messo in ginocchio, per ogni terra calpestata, per ogni esistenza negata.
L’Italia dovrebbe ricordarlo bene: ottant’anni fa, nella logica dell’universo, solo l’altroieri. Dovrebbe ricordare cos’era la guerra sulla propria pelle, nelle macerie delle città, nel sangue dei partigiani e delle partigiane che ancora feconda le nostre montagne e spiagge. Ma la memoria è fragile quando è scomoda, quando chi oggi parla di pace sostiene un mondo che si arma, che occupa, che sfrutta.
Come si arriva a questo punto? Dicendo tanti no. No alle guerre imperialiste che devastano nazioni per interessi economici. No al sistema colonialista che non è mai finito, ma ha solo cambiato volto. No all’industria bellica che trasforma il dolore in profitto, che finanzia i governi mentre uccide i popoli. No al riarmo di Paesi che spendono già fortune nella corsa agli armamenti, mentre le loro scuole e i loro ospedali crollano. No alle multinazionali della morte e alle lobby del terrore, a chi produce, finanzia, vende e compra armi con mani lorde di sangue.
Come si arriva alla pace? È talmente semplice. Condannando fermamente ogni sopraffazione, rifiutando di schierarsi con chi opprime, non con chi resiste. Non alimentando conflitti interni per dividere e dominare. Abbattendo i muri che rinchiudono, separano, soffocano. Ponendo fine ai respingimenti che condannano esseri umani a morire nel deserto o annegare in mare.
La pace non è una colomba bianca che plana nel cielo limpido: è un incendio che brucia le catene, è una foresta che riconquista la terra dopo il passaggio degli eserciti, è il mare che si riprende il cemento dei porti blindati. La pace è un urlo che squarcia il silenzio della rassegnazione. La pace è lotta. La pace è una scelta attiva, viva.

Biancamaria Furci – Comitato Piazza Carlo Giuliani

15.03.2025