Cara Nicoletta,
oggi sono uscita per buttare la pattumiera e nella cassetta della posta ho trovato la tua lettera!
Che sciocca, non avevo pensato di andare su a guardare ogni tanto. Che vuoi, da quando Erica non viene qui, praticamente non esco più… Ricevo tante telefonate da amiche e da compagni e poi lavoro, un poco in giardino e tanto in casa: sto catalogando i libri, dividendoli per argomento.
Sapessi quanti ne ho trovati sul TAV, e su repressione e carcere, naturalmente! Così, vedi, anche se non vado a guardare nella posta, ti penso sempre.
Mentre scrivo titoli, date e case editrici ascolto la radio, rigorosamente il terzo canale Rai. Al mattino c’è un programma interessante Tutta la città ne parla. Una volta hanno discusso di reclusione, sovraffollamento, problema di contagi. E’ intervenuta anche Ornella Favero di Ristretti Orizzonti, molto bene. In generale però non ne parla nessuno. In generale c’è un clima caramelloso di “ci vogliamo tutti bene”. Non dicono “prima gli italiani” però mettono il tricolore alle finestre e cantano l’Inno di Mameli. Chissà che cosa c’entra?! Forse perché in tv usano termini militareschi, come se fossimo in guerra… Orribile.
In guerra piuttosto ci sono i medici, e il personale sanitario. Sono male equipaggiati (come i soldati nel secolo scorso) e infatti muoiono. In loro aiuto non sono accorsi i “grandi alleati” di sempre ma quelli che sono stati a lungo trattati da nemici: cinesi, russi, cubani, ora anche gli albanesi…
Ti confesso che se non fosse per loro, e per tutte le persone che non hanno più di che vivere, per i bambini rinchiusi in piccoli appartamenti, per chi ha difficoltà di movimento a causa di un handicap o di una malattia… Se non fosse per tutti e tutte loro, dicevo, questa situazione non mi dispiacerebbe. Senza i riti dello shopping e delle happy hours, senza la frenesia della vacanza esotica, l’assurdità delle crociere in città galleggianti… quanto consumismo, quanto inquinamento, quanti sprechi in meno!
Le strade sono quasi silenziose e già dopo una settimana si sente l’aria più pulita! Ci vorrebbe una sosta così ogni tanto per riprendere fiato, per lasciare che Madre Terra ( la Pachamama dei popoli andini del Sudamerica) possa riprendere fiato.
Che poi la gente ha tanta paura di questo virus ma continua a non preoccuparsi per i disastri a cui il pianeta sta andando incontro a passi da gigante…
Mia cara, tu scrivi che fa un brutto effetto sperimentare il destino di Cassandra. Dieci anni fa, i compagni di Progetto Comunicazione di Milano, hanno allestito una mostra a Palazzo Ducale intitolata proprio Cassandra, le idee del 2001 e i fatti del decennio. Dopo venti anni quelle idee sono sempre valide e la situazione si è ulteriormente aggravata. […]
Ho incontrato [il compagno di cui parli] alla Leopolda di Firenze e nei vari Social Forum, tanti anni fa: era un giovane che prometteva bene. Sono d’accordo che bisogna costruire il conflitto tra poveri e ricchi. Le vecchie categorie di classe operaia e ceto borghese non funzionano più. La società è cambiata e secondo me non funzionano da parecchio tempo, eppure ci sono molti compagni che insistono con una terminologia che la gente comune non comprende e che non rende giustizia alla realtà. Avremo modo, spero, per parlarne a voce.
Qui stanno tutti bene e ti salutano con grande affetto.
Lulù ogni tanto mi guarda come per chiedere “quando andiamo a spasso?” Non sa che fortuna abbiamo ad avere un giardino e poter stare all’aperto!! Io come ti ho detto non mi annoio, anche se mi mancano i rapporti e gli abbracci. Ma tu lo sai meglio di me!
Cara, resisti…
H
28.03.2020