IL PROCESSO A CARICO DEI POLIZIOTTI

Durante la manifestazione del 17 marzo 2001, a conclusione delle quattro giornate di mobilitazione contro il Global Forum sull’e-government, polizia e carabinieri caricano il corteo, ed in seguito arrestano 80 persone anche prelevandole dal pronto soccorso.
Gli arrestati sono condotti nella Caserma Raniero e lì subiscono pestaggi e lesioni, come emerge dall’inchiesta che infine ha portato all’arresto di 6 poliziotti e 2 alti funzionari della Polizia di Stato di Napoli: “Stanza delle torture” viene definita la sala dove si consumano le violenze.
Le principali accuse sono: sequestro di persona, abuso di atti di ufficio, violenza privata, danneggiamenti, lesioni personali aggravate e perquisizione arbitraria.
I colleghi degli agenti arrestati scendono in piazza contro il provvedimento, De Gennaro solidarizza con loro, il governo e le destre chiedono l’impunità e attaccano magistratura e magistrati.

Il Libro Bianco sulle “4 giornate di Napoli”

Molti degli agenti coinvolti, ed in particolare i vicequestori aggiunti Carlo Solimene e Fabio Ciccimarra (quest’ultimo coinvolto anche nel processo della Diaz), sono accusati, oltre che di lesioni personali aggravate, violenza privata, abuso d’ufficio, danneggiamenti, perquisizione arbitraria anche del reato di sequestro di persona per aver “privato indebitamente della libertà personale” 25 manifestanti, costringendoli a rimanere per lungo tempo al muro e con le mani dietro la testa, “minacciandoli e colpendoli ripetutamente”. La discussione ha evidenziato come il comportamento degli agenti si sia svolto nella sensazione di un totale senso di impunità: non è stata effettuata nessuna comunicazione ai magistrati, nessun verbale di perquisizione e di sequestro. I difensori degli imputati hanno tentato di offrire una diversa ricostruzione dei fatti che è naufragata di fronte alle dichiarazioni degli stessi agenti in contraddizione tra loro e addirittura con se stessi (come il vicequestore Solimene che sosteneva di aver lasciato la caserma a fine turno, quando agli atti risulta un richiesta di cinque ore di straordinario).

Il 09 marzo 2005 si apre la prima udienza preliminare per le violenze all’interno della Caserma Raniero.
Alla fine tutti e 31 i poliziotti indagati sono rinviati a giudizio. Anche le accuse restano pressochè identiche, e sono: sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali.
Cominciano le udienze del processo…

APPROFONDIMENTI
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/napoli-fuuna-carta-sporca/2406


IL PROCESSO A CARICO DEI MANIFESTANTI

AGI – Napoli, 01 giugno 2005 – Prima udienza oggi – e veloce rinvio per omesse notifiche al prossimo 14 ottobre – del processo a carico di Francesco Caruso e altri 9 attivisti del movimento No global e della Rete dei disobbedienti per gli scontri di piazza a Napoli del 17 marzo 2001 nel corso del Third Global Forum. Quattro anni dopo gli incidenti tra manifestanti e forze dell’ordine per l’accesso alla cosiddetta “zona rossa”, la prima sezione penale del tribunale partenopeo inizia l’iter che la porterà a pronunciarsi su accuse che vanno dalla detenzione di arma impropria (reato contestato proprio a Caruso), alla resistenza aggravata a pubblico ufficiale. I dieci imputati sono stati rinviati a giudizio l’11 febbraio scorso dal GIP Alfonso Barbarano che aveva anche dichiarata prescritta per alcuni di loro l’accusa di detenzione di arma impropria. Un undicesimo imputato ha invece patteggiato in quella sede la pena di sei mesi, ottenendo il beneficio della sospensione condizionale. In aula oggi c’era uno solo degli accusati. Altri due erano ai cancelli del palazzo di Giustizia, insieme a un centinaio di No global, disoccupati organizzati e Cobas per attuare un presidio, distribuendo anche volantini ai passanti. “Il processo contro di noi – spiega Giuseppe Guerra, imputato – insieme a quello di Genova è un tentativo di criminalizzare i movimenti e serve a compensare l’altro in corso qui a Napoli sulle violenze e i pestaggi commessi da poliziotti alla caserma Raniero contro manifestanti innocenti”. Le proteste continueranno sabato 11 giugno, con una manifestazione “contro la repressione” (recita il volantino diffuso stamani). La difesa chiamerà in aula numerosi cittadini, giornalisti e fotocineoperatori per testimoniare quello che ritiene il clima di aggressione generato dalle forze dell’ordine durante il corteo del 2001; testimonianze già raccolte dai movimenti nel libro/denuncia “Zona Rossa”.