Cara Nicoletta,

ieri è stata una manifestazione bellissima! Ormai te l’avranno raccontato, in qualche modo l’avrai già saputo: c’era il sole e, nonostante le polveri sottili e le divise in assetto antisommossa lungo il percorso, Torino appariva luminosa.

Luminose erano le decine di migliaia di persone che erano lì per te e per le altre vittime di ingiustizia, presenti, passate e future.

Dopo avere abbracciato i nostri comuni amici (eravamo così tanti e tante che non ho più rivisto nessuno di loro!) ho camminato tutto il tempo dietro lo striscione delle donne No Tav, con le Madri romane da una parte e le Mamme in Piazza torinesi dall’altra.

Come ti ho detto era bellissimo: “…non teme la galera…” arrivava da un gruppo davanti, “…grida forte la Valsusa…” si sentiva da dietro “…partigiana libera e fiera…” “…sulle barricate sventola…”  Così per tutto il tempo del corteo: le voci si sovrapponevano forti, determinate, perfino allegre. E tu eri dappertutto: nei cartelli, nei volantini, nelle bandiere… tu e Luca e gli altri eravate di tutti, senza divisioni, senza prevaricazioni: No Tav, Cattolici della Valle, PaP, Rifonda, Fai… Una festa per il mio vecchio cuore.

Ho saputo che mangi poco per via della carne nel menù (immagino che abbiano le stesse attenzioni per chi, ad esempio, è musulmano), ho saputo che il Garante ti ha visitato già due volte… bene, ho detto, ma sicuramente lei avrà parlato delle sue compagne di cella, figuratevi se Nicoletta si lamenta per i suoi problemi! Ho ragione, vero?

Alla fine abbiamo ascoltato le vostre lettere, tua e di Luca, e molte persone attorno a me avevano i lucciconi agli occhi. Il problema è sempre quello di riuscire a bucare il silenzio mediatico imposto da Lorsignori!

Me ne sono andata con dispiacere: le Madri romane prendevano il treno per Susa ma io dovevo tornare a Genova.

Mia cara, “Non ti serbo un « angolo piccolissimo » nel mio cuore, tu vi occupi la più bella stanza…

Ti abbraccio   H

12.01.2020