Nobiltà di strada
Febbraio 2007
Edizioni: Warner Music Records

Il mio paese se ne fotte
di pianti, di lotte,
di quanti stanno al freddo stanotte.
Lo vedo nei programmi elettorali,
nei programmi della tele,
negli inganni quotidiani io lo vedo, man.
E basta aprire un giornale
per accorgersi di quanto sporco c’è sullo stivale, man.
Sinistra o destra è uguale, man,
devi essere legale per servire un criminale, man.
No, io non sono come voi,
io non sono come capre,
io non sono come vuoi,
sono come sono,
ho un cervello, ragiono,
e cerco cerco cerco ma c’è troppo poco buono qui.

Rit.x1:
Rosso, come il sangue di Giorgiana Masi,
Bianco, come la coca dentro ai vostri nasi,
Verde, come l’erba che la legge nega (oh-oh),
Il mio paese se ne frega.
Rosso, come il sangue di Carlo Giuliani,
Bianco, come la chiesa e le sue lunghe mani,
Verde, come le mmmm della Lega (oh-oh),
Il mio paese se ne frega.









Ascolta, se il mio paese se ne frega,
pure io me ne frego, fanculo,
sparo a zero merde.
Tanto finchè non ci esce un morto
a nessuno importa niente,
si scordano in un giorno.
E lo sai che cosa c’è,
sembra che vivano solo per la pausa caffè.
Non contate su di me,
noi non siamo in questo stato, ombre,
siamo nuovi re.
Siamo gente che alla legge non ci sta,
come il nostro ex-presidente rubo la mia libertà,
non riesco a amare questa società,
quindi se è così che va,
fanculo a quest’Italia.

Rit.x1
Guerre tra i poveri,
si divertono a dividerci,
a vederci sempre più in mezzo alla merda e poi deriderci,
si divertono a mostrarci una realtà,
che esiste solamente dentro la pubblicità.
Io non vedo più lavoro,
non vedo più denaro,
non vedo meno schifo,
ci vedo pure troppo chiaro;
io le vedo le puttane sulla strada,
la gente senza casa,
i miei senza un futuro.
Ho gli occhi bene aperti,
politici arrivisti, arretrati, siamo troppo diversi,
io lo vedo come vivono le persone
in questa mia nazione,
perciò rifiuto il vostro tricolore.